25 Feb L’IMPORTANZA DEL CAMBIAMENTO
Il cambiamento nella vita, è considerato da molti un optional, una cosa che puoi scegliere di fare, oppure no, senza che nessuno ti obblighi.
In reltà il cambiamento è una necessità per la vita stessa dell’essere umano, ed è collegata alla sopravvivenza.
VIVERE SIGNIFICA CAMBIARE.
La macchina del corpo umano è in costante cambiamento, attraverso il rinnovamento cellulare. Tutto, dentro e fuori di noi, è in costante metamorfosi.
Il nostro organismo, dalla nascita alla morte non è mai fermo, cresce e si trasforma in continuazione, anche quando sembra che non stiamo facendo nulla. La trasformazione avviene ogni giorno, attraverso mutamenti biochimici e biologici. Secondo le ultime scoperte scientifiche, ogni 7 anni, le cellule del nostro corpo vengono sottoposte ad un turnover completo.
Anche nella nostra vita dovremmo apportare dei periodici cambiamenti, per consentire alla nostra psiche e al nostro spirito di fare esperienze necessarie all’evoluzione e alla crescita.
Questa sarebbe la teoria, ma nella pratica la resistenza al cambiamento che attuiamo continuamente, è strenua e castrante. Perdere il “certo per l’incerto” spaventa, anche se la situazione in cui ci ritroviamo è stagnante e insoddisfacente.
L’antropologo Gregory Bateson ha identificato 5 tipi di risposte al cambiamento che noi esseri umani attuiamo.
1) IL LIVELLO ZERO :
Il “livello Zero” corrisponde alla resistenza al cambiamento.
Anche se non siamo soddisfatti dei risultati che otteniamo, continuiamo a fare sempre le stesse cose. Manteniamo le stesse abitudini, frequentiamo gli stessi ambienti e reagiamo sempre nello stesso modo.
Lo scopo è avere un illusione di stabilità e sicurezza.
In realtà il cambiamento in noi avviene comunque, solo che, impedendo a noi stessi di evolvere, facciamo in modo che il cambiamento diventi negativo. Reiterare un comportamento che porta a risultati scarsi, se non del tutto negativi, impedisce non solo il miglioramento ma aumenta la sensazione di malessere e insoddisfazione.
La situazione di solito si complica ulteriormente, perchè al disagio si aggiunge un irrigidimento del nostro atteggiamento, frustrato per l’insuccesso, e sempre meno elastico e aperto per via del blocco che ci imponiamo.
In questo caso il cambiamento viene definito “involutivo o degenerativo”.
2) PRIMO LIVELLO DI CAMBIAMENTO :
Il primo livello di cambiamento avviene quando iniziamo ad imparare qualcosa di nuovo o ad introdurre una novità nella nostra esistenza, e compiamo nuove azioni.
In questa fase ci sforziamo di sviluppare doti inutilizzate fino a quel momento, o alleniamo la nostra flessibilità personale, per raggiungere risultati sempre migliori.
Questo livello viene definito “cambiamento incrementale” : man mano che procediamo le nostre prestazioni diventano migliori, pur restando in un ambito conosciuto.
3) CAMBIAMENTO SVILUPPATIVO :
Il cambiamento sviluppativo si verifica quando, dopo aver introdotto nuovi comportamenti e nuove modalità di risposta alle situazioni, il punto di vista si allarga e si sente il bisogno di “cambiare il cambiamento” che abbiamo attuato precedentemente.
A questo punto si accede ad un livello superiore e ci si chiede cos’altro possiamo cambiare, e quali doti, o aree sconosciute di noi stessi, possiamo esplorare.
Il cambiamento sviluppativo è quella fase in cui iniziamo a sviluppare nuovi talenti e a conoscere nuovi ambiti.
4)LIVELLO EVOLUTIVO :
Si accede al livello evolutivo quando, esplorando nuovi campi e sviluppando nuovi talenti, si adottano nuovi modi di pensare, che conducono a nuovi comportamenti. Quando si diventa persone nuove e si sviluppa una nuova identità, abbiamo raggiunto il livello evolutivo. Ora non si lavora più sui comportamenti o sulle situazioni esterne: adesso il lavoro scende in profondità, nel nostro se più profondo.
5) CAMBIAMENTO RIVOLUZIONARIO :
Lavorando in profondità si viene a contatto con l’intelligenza emozionale che ci fa scoprire sentimenti come tenerezza, empatia, rapporti paritari, amore per il prossimo, supporto reciproco, e piacere nel condividere i propri talenti e le proprie scoperte, senza avidità e gelosia alcuna.
In questa fase si scopre spesso di avere una vena creativa quasi mai percepita prima, se non nell’infanzia.
Si sviluppa, in conseguenza a tutto ciò, una nuova identità. La nuova percezione di se stessi modifica in meglio la percezione del mondo esterno e della propria realtà contingente. Si arriva al momento del “risveglio” della coscienza, a cui seguono continue e acute intuizione, che modificano sensibilmente le nostre scelte, i nostri obiettivi e danno una nuova direzione alla nostra vita.
Le parole chiave del cambiamento sono “IMPARARE” e “CRESCERE”.
Mentre le cose che impariamo si sedimentano dentro di noi, si attiva una trasformazione che determina il cambiamento.
Il cambiamento è innato nell’essere umano, tanto quanto la capacità di camminare, che sviluppiamo dopo numerosi tentativi, e che rivoluziona la nostra esistenza.
Allo stesso modo, il cambiamento è un’abilità che va allenata e affinata, per apportare quella serie di trasformazioni che ci condurranno all’evoluzione.
Il libro da cui ho attinto queste informazioni è “ Tutta un’altra vita” di Lucia Giovannini.
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